Il flusso di lava sotto il Cono di Sud Est, 4-9 Aprile 1999Le foto di questa pagina sono link a versioni a maggiore risoluzione (di solito fra i 20 e i 100 KB). Tutti gli orari sono espressi in
ora locale e sono approssimati (+/- 30 minuti). Al fine di dare un'idea della prospettiva, vengono indicate le lunghezze focali degli
obbiettivi (p.e. f = 28 mm: lente grandangolare). Questi flussi di lava sono iniziati durante la grande eruzione del SEC il 4 Febbraio
1999. Queste foto sono state riprese da Marco durante la sua visita all'Etna assieme a Roberto Carniel, Alessandro Contin e Valeria
Perin. Più sotto trovate un rapporto che illustra alcune delle esperienze di Marco. |
5. Apr., 21:00, f = 50 mm dal Belvedere. Il flusso di lava sulla sinistra rilascia blocchi incandescenti che rotolano sul pendio della Valle del Bove. Pizzi Deneri sullo sfondo e Dragone nel cielo. | 5. Apr., 21:00, f = 28 mm dal Belvedere. Il flusso di lava esce da una bocca effimera sul pendio della Valle del Bove. Sullo sfondo, Taormina e la costa dell'Aspromonte, Calabria. | 5. Apr., 20:00, f = 28 mm dal bordo della Valle del Bove. Un flusso effimero esce dalla cima del suo tumulo. SEC (a sinistra) e NEC (al centro) sullo sfondo. | 5. Apr., 20:00, f = 28 mm dal bordo della Valle del Bove. Un altro flusso effimero esce dalla cima di un altro tumulo. Nota il moto delle corde di lava durante la posa di 10 secondi. |
5. Apr., 19:00, f = 28 mm dal bordo della Valle del Bove. Lava pahoehoe molto calda scende da una frattura sul lato di un canale di lava. Sullo sfondo, il SEC fumante (al centro) e il NEC (a destra). | 5. Apr., 19:00, f = 28 mm dal bordo della Valle del Bove. Un flusso effimero di lava a corde esce dalla cima del suo tumulo e si dirige verso la Valle del Bove. | 4. Apr., 20:00, f = 28 mm dal Monte Zoccolaro. Nel cielo, da sinistra a destra: Iadi con Aldebaran, Pleiadi, Venere, Perseo, il doppio ammasso, Cassiopea. | 4. Apr., 20:00, f = 135 mm dal Monte Zoccolaro. I flussi di lava sul pendio della Valle del Bove colorano le nubi da vento che coprono la cima dell'Etna. Un flusso effimero a destra e jeep a sinistra. |
5. Apr., 17:00, f = 28 mm dal Belvedere. L'Etna è una montagna molto alta, e offre spesso paesaggi artici nonostante la latitudine: ghiaccio in fusione su un campo di neve. | 7. Apr., 19:00, f = 50 mm dal centro del campo di lava. Una bocca effimera sulla cima del suo tumulo rilascia un doppio flusso di lava pahoehoe durante una posa di 5 sec. Nota le onde nel flusso. | 7. Apr., 18:00, f = 135 mm dal centro del campo di lava. Lo stesso tumulo rilascia quest'altro flusso effimero dal suo lato Est. Nota la splendida cresta di lava coperta di solfati di calcio bianchi. | 7. Apr., 18:00, f = 50 mm dal centro del campo di lava. Lo stesso splendido canalino disegna una 'S' su una vecchia lava a corde. Nota le complesse strutture sulle pareti esterne del canalino. |
7. Apr., 17:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Un vecchio flusso pahoehoe è coperto da depositi di zolfo. Sullo sfondo, un hornito fumante e il pendio del SEC. | 7. Apr., 17:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Un hornito fumante coperto di depositi di zolfo con alla base l'estinta bocca effimera di un flusso di lava. Il SEC sullo sfondo. | 7. Apr., 17:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Le fumarole coprono alcuni hornito di giallo zolfo, mentre lasciano altri col loro originale colore nero. Un'estinta bocca effimera a destra. | 7. Apr., 17:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Panorama degli hornito coperti di giallo zolfo alla base della frattura ancora fumante della grande eruzione del 4 Febbraio, visibile sullo sfondo. |
7. Apr., 16:00, f = 28 mm presso la Torre del Filosofo. Il deposito di cenere della grande eruzione del 4 Febbraio è coperto di neve caduta successivamente. Il suo spessore è compreso fra 10 e 15 cm. | 7. Apr., 15:00, f = 28 mm dal Piano del Lago. La bocca SE della Bocca Nuova rilascia cenere bruna (da collassi?) mentre più a destra il fumo bluastro del SEC condensa in una nuvola. | 9. Apr., 16:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore, visibile sullo sfondo. In primo piano, funghi di ghiaccio con bombe della eruzione del 4 Febbraio per cappello sono coperti da neve fresca. | 9. Apr., 16:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Un maestoso bianco SEC si erge sopra il campo di hornito. La tormenta dell'8 Aprile ha coperto anche la frattura fumante del 4 Febbraio. |
9. Apr., 16:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Un hornito è coperto di foliazioni di neve depositata dalla tormenta dell'8 Aprile. Le solfatare coprono il ghiaccio di giallo zolfo. | 9. Apr., 16:00, f = 28 mm dal campo di hornito superiore. Gli hornito sono coperti da foliazioni di neve depositata dalla tormenta dell'8 Aprile. Sullo sfondo, un maestoso bianco SEC. | 9. Apr., 14:00, f = 28 mm dal centro del campo di lava. Il ghiaccio in fusione proprio davanti a un fiume di lava che esce da una bocca effimera produce un incredibile contrasto. | 9. Apr., 14:00, f = 50 mm dal centro del campo di lava. Una bocca effimera larga circa 2 m. Nota le complesse strutture della lava a corde e la crestina sulle pareti esterne del canale di lava. |
Il flusso di lava a Pasqua
di Marco Fulle
L'Etna è stanca. Durante il weekend pasquale, centinaia di turisti l'assaltano chiedendo nuovi spettacoli, flussi di lava davanti ai
quali farsi fotografare, come fanno le giapponesi con l'Apollo del Belvedere. Sempre gentile, lei acconsente, con innocui flussi
effimeri che però bruciano i fondoschiena di chi ha scelto fotografi indecisi. Come al solito, però, man mano che scendono le
tenebre, rimaniamo soli a godere lo spettacolo sempre grandioso del flusso incandescente che pigramente si fa strada sui precedenti
ormai raffreddati. Anch'io lascio perdere le foto, di notte è quasi impossibile fare foto decenti, e finalmente mi godo lo spettacolo.
Anche ora che l'Etna è stanca, offre materiale per ore di attenzione. Lasciate le cose grandiose, offre particolari minuti di fragile
bellezza, e la mancanza di ogni pericolo permette un godimento rilassato, cosa inconsueta quassù: ci si perde in crestine
frastagliatissime (aleggia la parola magica: frattali), pareti di canali dalle forme incomprensibili, forme di flussi che
escluderebbero il caso. Così, anche se lo spettacolo è classificato dagli esperti come trascurabile, usuale, indegno di perdervi
tempo, continuiamo nei giorni seguenti a tornare lassù, sicuri di trovare cose sempre nuove e impensate. Stamani ci accoglie la
tormenta, già al Sapienza tutto è bianco di una neve effimera, fa già caldo. In cima alla funivia, entriamo nel nuvolone della
tormenta, ma si sente che l'estate la scioglierà presto. A quanto pare, non così la pensa la comitiva variopinta del CamminaItalia,
che, ferreo alle leggi alpinistiche, davanti alla tormenta ha ripiegato, ignominiosamente, malignamo. Infatti, giunti sulle colate,
l'Etna come sempre capovolge le regole. Qui, oggi, chi non dorme non piglia pesci: mezzogiorno e non prima, si doveva salire. A
mezzogiorno, tutte le nebbie si dissolvono lasciando il posto a una solare africana giornata, sudiamo scaldati da sotto e da sopra, e
cerchiamo la neve, abbondantissima, per trovare sollievo. Anche oggi si ripete il miracolo. L'Etna ha usato la sua tormenta per
disegnare col ghiaccio e la neve paesaggi fantastici, i flussi di lava ormai sono solo un contorno. Agli hornito, la commozione ci
assale, annientati dalla bellezza che mai avremmo saputo immaginare. L'Etna ha saputo vestirsi dappertutto di meravigliose trine:
addirittura la Torre del Filosofo riesce ad apparire bella, coperta com'è di stupefacenti bianchi merletti. Di lì, cominciamo sulla
neve un'incantata discesa, ormai sicuri che, anche questa volta, è giunto il momento di tornare a casa. |