L'isola nei primi del '900 era "tenuta" da 3 famiglie, le principali dell'isola, che gestivano i commerci.
Allora vi erano quasi 4.000 abitanti, di cui 1.000 mai registrati in quanto venivano dalla Sicilia per manovalanza.
I Cincotta si occupavano del trasporto della Malvasia e dell'olio prodotto sull'isola e avevano in mano la flotta delle Tartane, con equipaggi di 11 persone per imbarcazione.
I Barnao controllavano la coltivazione dell'uva e dell'ulivo.
Gli Acquaro si dedicavano principalmente alla pesca.
Queste le principali famiglie coivolte nel commercio. Ne esistevano altre 2 (Di Mattina e Famularo) di gia' piu' recente ceppo.
Quasi tutti gli altri sono arrivati sull'isola dopo l'esplosione del '30, e ancora oggi il 90% degli Strombolani che incontri sono "post-eruzione".
Dopo tale eruzione praticamente a Stromboli c'erano piu' militari (90 circa) che civili, tanto che stavano per decretarla parco naturale.
Mio padre assieme a poche altre persone si e' battuto per riportare in vita l'isola, con le prime strutture, il vecchio pontile (quello di fronte alla tartana), la costruzione delle strade e delle 2 cisterne.
A Piscita' c'e' una strada dedicata a mio nonno Giuseppe Cincotta, mentre la chiesa di San Bartolo e' stata dedicata a mio padre.
I Cincotta hanno un legame soltanto con i Barnao, che hanno anch'essi una strada a Piscita', ma vivono prevalentemente a Palermo e a Roma.